Ver Sacrum reviews Al-Azif CD reissue

… Nel buio abissale della memoria sotterranea dell’underground degli anni ’80 risuona ancora l’eco primordiale di Al-Azif, il secondo lavoro dei Capricorni Pneumatici. Un’opera intrisa di mistero e fascino, registrata in un luogo segreto, una sorta di cattedrale del suono sotterraneo, dove il cemento vetrificato cela le vibrazioni di un’esperienza unica ed esoterica. Immersi nelle profondità di vasche gigantesche, il gruppo ha plasmato il suono con l’ausilio di strumenti inusuali: lamiere, martelli, tubi in PVC, compressori d’aria, tubi corrugati. Questi artefatti sonori hanno trovato vita propria, vibrando nell’oscurità come antichi sigilli incantati, pronti a evocare entità inimmaginabili. La registrazione, condotta …

Ver Sacrum reviews Dissections

… Questo lavoro è invece stato registrato tra il 2018 il 2023 in Svezia e Italia ed esce per la ADN ed esce in doppio cd. Le fonti sonore sono le più disparate (sono state utilizzati e dissezionati strumenti come Tibetan bowl, maracas, metal percussion, una music machine della fine del 800, uno zyther degli anni 20, bowed 12 strings guitar, un trombone T-bone, electric guitar, tubular bells, Irish drum, un DX7II, sax soprano e field recordings). Il tutto è stato processato anche grazie all’aiuto di Doremi digital HD1 e altri outboards. In ogni caso quel che conta è il …

Darkroom Magazine reviews Nibbas

…”Nibbas” usciva nel 1989 per la nostrana Minus Habens unicamente su cassetta e viene ora riproposto dalla Eighth Tower per la prima volta in CD nella sua versione integrale rimasterizzata. I sei brani hanno un andamento compatto, incentrato su basi cupe e uniformi fatte di poche variazioni, sorta di minimalismo sinistro che rimanda a scenari evocativi. Gli echi ambientali creano atmosfere sciamaniche pregne di un esoterismo difficilmente descrivibile a parole, dove ogni pezzo è un mantra unidirezionale semplice e diretto in grado di trasmettere l’effetto giusto con pochi fondamentali elementi. Ristampa necessaria tra le tante che ancora mancano nella discografia …

Frans de Waard reviews The Erivar

CAPRICORNI PNEUMATICI – THE ERIVAR (CD by Monochrome Vision) “… There is no ritual chanting here, which is always good in my book, but some fine atmospheric music of long form drone like sounds, whether these are acoustic in origin or processed versions. Actually I thought all of this was quite enjoyable throughout. Close your eyes, and there are no sigils, no burning crosses or incense, no liber all, just highly enjoyable experimental music based on loops, sounds, and with the right amount of reverb and delay (and no doubt more of those) all highly atmospheric; creepy and dark. Maybe this …

Vittore Baroni reviews Putredini Obnoxius

Nell’ambito di una serie di iniziative e ristampe che celebrano il trentennale dalla nascita del progetto, viene riproposto il decimo e ultimo album composto nel 1991 dai CP per la portoghese Putrefactio (ma mai pubblicato all’epoca), prima della lunga assenza discografica interrotta solo nel 2015 con The Erivar. Un “lost album” dunque, per il duo milanese dedito ad un’ambient rituale di matrice crowleiana. La voce manipolata di Aleister C. compare difatti in tre delle nove tracce, che a soffusi tappeti industrial ambient e cupi drone abbinano ipnotici loop di voci campionate, senza traccia dei sabba rumoristici che pure appartengono al …

Vittore Baroni reviews The Erivar on Blow Up

Tra i protagonisti più credibili del filone “esoterico” della scena post-industrial italiana, i misteriosi CP, duo che si cela sotto i nikname di Pazuzu e Soda Caustica, hanno prodotto tra il 1987 e il ’91 una decina di cassette, spesso accompagnate da accurati libretti con testi di matrice crowleyana. Eclissatisi dai circuiti sotterranei per un quarto di secolo, la sigla è riapparsa nel 2015 con una cassetta ADN, The Erivar,  che non meritava di restare confinata in una edizione di sole 50 copie. Opportuna dunque la celere ristampa su cd, che in  otto diversificate sezioni – un paio impreziosite dall’editing …

Valerio D’onofrio reviews The Erivar

Dopo un breve periodo di grande attività tra il 1987 e il 1991, i Capricorni Pneumatici tornano nel 2016 col nuovo “The Erivar” mostrando un’inquietante capacità visionaria non dissimile dagli esordi, una tessitura industrial spesso macabra (“Inside Mother”) e reiterata (“You Are Four And Magic”), venti elettronici dalle venature horror (“Ohyf”), oscuri paesaggi dark-ambient (“The Erivar”) fino a giungere al fondo dell’abisso nei due brani finali – “Ord Traditori” e “Cyngus Olor” – sorta di invocazioni demoniache, registrazioni di veri sabba di streghe nel preludio di un evento sacrificale. I Capricorni Pneumatici con “The Erivar” proseguono la loro avventura mostrando …

Nicola Catalano on Al-Azif, Ix-Tab and Whitchcraft

“…Naturalmente la musica presentata nei tre lavori in questione e’ decisamente funzionale alla pratica rituale, anche se il valore puramente estetico-sonoro, magari incidentalmente, non ne risente piu’ di tanto: geometrie minimali, semplici ed insistenti, la trama armonica e’ sfumata, ridotta all’osso, la rarefazione impercettibile, risonanze e vibrazioni agiscono come in un gioco di specchi, il flusso del suono e’ aperto, una ferita che non si rimargina….” Nicola Catalano – Urlo n.30 – 1990 — Recensione di Zos-Kia 2, Ix-Tab, Witchcraft

Vittore Baroni on Ix-Tab

“…varie cassette degli stessi C.P., tra cui l’ottima “Ix-Tab” (c60) che ricorda il classico “BlackMass” di Lucifer (LP di musica occulta/sintetica del 1971) rivisto e corretto alla luce di Coil e Current 93…” Vittore Baroni, Rockerilla n. 95/96 -1988

Alan Freeman on Vala or the Four Zoas

The Italians are great at creating surreal ambient music and Capricorni Pneumatici stands proudly alongside the likes of Riccardo Sinigaglia, Pierluigi Castellano, Luciano Dari, Arturo Stalteri, et al, yet with a more oblique mysterious stance. Predominantly ring modulated synthetic/percussive sounds, tape loops and location recordings, it’s an excellent tape containing just four long meandering dreamscapes that ebb, flow, scuttle around strangely on occasions, and really never break out beyond the ambient level or gaining any melodic structure. It sits there painting sonic pictures before you, strange, surreal and hypnotic. Alan Freeman – Audion issue#27, Winter 1994